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Rischio agenti biologici

Il datore di lavoro, nella valutazione dei rischi,  tiene conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell'agente biologico e alle modalità lavorative,
in particolare considera:
la classificazione degli agenti biologici che presentano o possono presentare un pericolo per la salute umana;
le informazione sulle malattie che possono essere contratte;
i potenziali effetti allergici e tossici;
la conoscenza di una patologia della quale è affetto un lavoratore, che è da porre in correlazione diretta all'attività lavorativa svolta;
e eventuali ulteriori situazioni rese note dall'autorità sanitaria competente che possono influire sul rischio;
il sinergismo dei diversi gruppi di agenti biologici utilizzati.
 
Il datore di lavoro applica i principi di buona prassi microbiologica, ed adotta, in relazione ai rischi accertati, le misure protettive e preventive, adattandole alle particolarità delle situazioni lavorative.
 
Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione in occasione di modifiche dell'attività lavorativa significative ai fini della sicurezza e della salute sul lavoro e, in ogni caso, trascorsi tre anni dall'ultima valutazione effettuata.